Oggi, 23 ottobre, il Sole è entrato nel segno zodiacale (tropicale) dello Scorpione alle ore 5.51 (ora locale) e vi rimarrà fino alle ore 2.36 del 22 novembre prossimo, quando entrerà nel segno del Sagittario.
Il segno dello Scorpione, l’ottavo dei segni zodiacali, è uno dei più complessi dello Zodiaco. Circondato da una fama di segno misterioso, magnetico, passionale, vendicativo, lo Scorpione porta un peso rilevante di pregiudizi, che si sono accumulati nei millenni, in parte anche per le caratteristiche richiamate dall’animale di cui porta il nome.
Già a partire dai miti più antichi delle culture occidentali e orientali, troviamo ampi riferimenti a questo segno zodiacale e ai simboli connessi allo scorpione come animale velenoso e temibile. Rimanendo in area occidentale, nella mitologia astronomica greca la costellazione dello Scorpione è legata al mito di Orione, un cacciatore fortissimo e spietato, che nell’isola di Chio osa molestare la dea Artemide. Naturalmente la dea reagisce: spacca in due le colline dell’isola e dalle profondità della terra fa uscire una nuova bestia, un enorme scorpione che uccide Orione. Entrambi i protagonisti della lotta, Orione e lo scorpione, vengono poi trasformati in costellazioni. In questo mito possiamo trovare alcuni dei primi elementi caratteristici attribuiti al segno: forza, aggressività, forti impulsi, morte e rinascita (nella costellazione).
Oltre che attraverso i miti, il segno dello Scorpione può essere compreso per le analogie stagionali del periodo nel quale si colloca, il centro dell’autunno. La natura attraversa, nell’emisfero settentrionale, il ciclico periodo di ripiegamento in se stessa, mostra immagini di disfacimento, le “foglie morte”, in numerose culture si commemorano i defunti, ma al tempo stesso inizia quell’opera di trasformazione sotterranea e silenziosa, si crea l’”humus” che consentirà poi alla vita di rifiorire. Già da questi elementi possiamo cogliere altri importanti aspetti della natura dello Scorpione, un segno che affronta il mistero della morte, la disgregazione delle vecchie forme e la successiva rinascita in forme nuove e più elevate.
Molto più di altri segni, i nati in Scorpione (o con una dominante di Plutone, suo pianeta governante), sono attratti fortemente da questo tema, tanto da farne precocemente il centro delle loro riflessioni, in una costante ricerca di risposte sul senso della vita e della morte. In questa ricerca non si accontenteranno di soluzioni superficiali o consolatorie, ma scaveranno in profondità e senza timori.
Le attribuzioni astrologiche dello Scorpione ci aiutano a comprendere meglio questo segno. La sua polarità è “femminile”, ad indicare una grande ricettività e una certa introversione; nella triplice divisione dei segni a seconda dei momenti stagionali (cardinale, fisso e mutevole), la sua modalità è “fissa”, essendo al centro della stagione, posizione che conferisce stabilità e costanza; dei quattro elementi (fuoco, terra, aria ed acqua), lo Scorpione appartiene all’elemento ”acqua”, che simboleggia l’importanza della vita emotiva che caratterizza il segno. Infine, i due pianeti che governano il segno, uno tradizionale (Marte) e uno moderno (Plutone), ben definiscono alcuni tratti tipici della personalità del segno: Marte (Ares dei greci), dio della guerra, è simbolo di vitalità, combattività, forza e determinazione, mentre in negativo può dare aggressività, violenza, intemperanza; Plutone (Ade dei greci), dio degli inferi, è simbolo di trasformazione, morte e rinascita, mistero, energia distruttiva ma anche creativa.
L’ambivalenza di Plutone spiega la natura a volte contraddittoria dello Scorpione, combattuto fra spinte opposte (Eros e Thanatos), che richiedono una profonda introspezione per essere comprese e risolte in comportamenti costruttivi. Lo Scorpione non fugge le lotte, anzi sembra essere nato per combattere, sia lotte aperte, sia conflitti interiori. Il confronto con la sua “Ombra” (in senso junghiano) è continuo, favorendo una crescita che lo porta a non accontentarsi di rimanere in superficie, sia nei rapporti personali che negli studi e nel lavoro. Una particolarità dello Scorpione tipico, che mi ha sempre colpito, è il suo sguardo: i suoi occhi emanano “lampi” intensi, che penetrano in profondità, come se scrutassero il fondo dell’anima.
Questo segno non sempre viene valutato come merita, forse a causa di alcuni aspetti ruvidi del suo carattere (il suo famoso “pungiglione”), eppure la maggior parte di loro è affidabile e generosa, un punto di riferimento in situazioni difficili. Nonostante gli ostacoli che può incontrare, raggiunge spesso alte vette in tutti i campi.
Fra i nati nel segno solare dello Scorpione, mi piace ricordare: in campo letterario Fëdor Dostoevskij, Gesualdo Bufalino e Dacia Maraini; in ambito religioso Martin Lutero e Sant’Agostino di Ippona; fra gli scienziati Marie Curie e Konrad Lorenz; fra i filosofi François-Marie Arouet Voltaire, Erasmo da Rotterdam e Albert Camus; in campo artistico Monica Vitti, Julia Roberts, Luca Zingaretti, Roberto Benigni, Carlo Verdone, Pablo Picasso, René Magritte. Una menzione particolare per Luigi Aurigemma, psicoanalista e scrittore, autore di un prezioso libro sul suo segno, dal titolo “Il segno zodiacale dello Scorpione nelle tradizioni occidentali, dall’antichità greco-latina al Rinascimento” (Ed. Einaudi, 1976).
Oltre ai soggetti che hanno il Sole in questo segno, può avere caratteristiche dello Scorpione anche chi abbia la Luna, l’Ascendente o uno “stellium” (tre o più pianeti) nel segno. Ricordiamo che ogni individuo non ha mai solo le caratteristiche del suo segno solare e che quindi vanno evitati giudizi affrettati, che possono diventare dannosi “cliché”. Infine, non dimentichiamo che il segno dello Scorpione è comunque presente anche in ognuno di noi, nel nostro “cielo di nascita”, in uno dei dodici settori della vita, detti “case”.
Tanti auguri ai nati in Scorpione!