Omaggio a Nettuno
Alcune poesie di Salvatore Arcidiacono
Dalla raccolta “La linea delle croci”, di Salvatore Arcidiacono, pubblicata recentemente. IL MONDO A WALSINGHAM *
Non vanno più scalzi i penitenti a Norfolk, non pregano più ora che li affannano soltanto orrore e distruzione. È scomparsa la stirpe che si legava all’albero per dirigere la rotta. L’ulivo e il bove cedono a corvi e arpie e trascina sfaceli la corrente di Eraclito l’oscuro. Non una chiave schiude s’affloscia lo spinnaker mentre languono i cutter in Né promette più tregua l’arco Covoni d’ossa rotolano trebbiate a Josafat. Pure, vorrà tornare il mondo a Walsingham. E corvi e arpie a miriadi vedremo sprofondare negli (*)
IL MIO POGGIOLO
S’affaccia sullo Stretto il riflette il sole del mattino e della
|
Salvatore Arcidiacono, nato a Messina nel 1923, laureato in giurisprudenza col massimo dei voti, ha prestato servizio come ufficiale nella Marina militare, dove ha avuto l’onore di conoscere Luigi Rizzo, l’eroe Girolamo Fantoni e di veleggiare con il campione del mondo Straulino. E’ stato dirigente bancario e da lustri svolge attività di poeta e di critico letterario. Ha pubblicato nove raccolte di versi:– Giri di Bussola, – Cerchio di sale, – La sofferenza del mare, Editrice Abbiatense, Abbiategrasso,1982. – L’onda fusberta, – L’abbraccio dell’onda, Zappia Editore, Sarzana, 1985. – Il Periplo, – Dalla torretta, – Solino blu, – La linea delle croci,
Svolge un’intensa attività di poeta e di critico; ha collaborato per trenta anni fra gli altri al quotidiano “Gazzetta del Sud”, e per 15 anni all’ “Osservatore politico letterario”, oltre che al mensile “Il Meridiano” e a numerosi periodici italiani e stranieri, ricevendo consensi da Montale, Caproni, Orsini, Giudacci, Turoldo, Villari. Sulla sua poesia così si esprime il Dizionario |