Attaccarsi alla vita, 4 novelle di Pirandello a fumetti – di Nunzio Brugaletta
E’ possibile il connubio fra grande letteratura e fumetti? Sembra proprio di sì, a giudicare dall’ottimo risultato ottenuto con il libro “Attaccarsi alla vita” da Nunzio Brugaletta, artista ragusano già noto al pubblico per le sue fulminanti vignette satiriche, pubblicate negli anni ’80 sui “Quaderni Iblei”.
Per gentile concessione dell’Autore, pubblichiamo l’introduzione al libro ed alcune tavole tratte dal suo recente lavoro, relative alle quattro novelle pirandelliane. Il libro è disponibile a questo indirizzo: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/fumetti/424698/attaccarsi-alla-vita/ (p.p.)
Dalla prefazione della prof.ssa Rita Cultrera:“Qui sono presentati 4 adattamenti da Novelle per un anno di Luigi Pirandello. Filo conduttore: la vita è dura e si accanisce, spesso con rabbia, sull’uomo, ma l’istinto di sopravvivenza, nella sua indomabile forza, coglie con disperato e cieco vigore anche eventi banali come il fischio di un treno, o altre improvvise epifanie, per affermare se stesso contro ogni pretesa di normalizzazione della forma a imbrigliarlo e soffocarlo.”
Quattro domande all’Autore:
1. Fumetto da leggere o guardare?
Fumetto = testo + grafica. Ovviamente c’è un racconto (la novella) ma, principalmente, il tentativo di rappresentare graficamente le sensazioni comunicate dalla novella. Un autore, specie se è un classico, lo è perché al di là del suo tempo, è riuscito a trattare temi universali e senza tempo. La lettura fa viaggiare in mondi diversi e questi adattamenti sono la descrizione di quei mondi.
2. Questo è Pirandello?
Assolutamente no. Questa è la mia rappresentazione del mondo offertami dai viaggi di cui sopra. Leggere un fumetto non è sostitutivo del leggere la novella dal libro. È una cosa diversa: è l’utilizzo, in accoppiata al testo (magari ridotto, magari leggermente modificato nelle scansioni temporali per ragioni di rappresentazione grafica, ma senza che il messaggio veicolato venga stravolto), della potenza dell’immagine giocata per rappresentare la ricchezza delle emozioni.
3. Il fumetto aiuta l’approccio ad un autore?
Sono profondamente convinto di questo e, non solo, come appassionato da sempre di fumetti e di tutto ciò che ha a che fare con il segno grafico. Spesso nei confronti di certi autori, ritenuti difficili, si ha un certo timore ad affrontarne l’opera, come se ai tempi della scrittura ci fosse un manualetto che bisognasse conoscere prima di avvicinarsi con timore reverenziale alla lettura. L’adattamento a fumetti può veicolare un messaggio semplice: non c’è da aver paura ad affrontare la lettura e goderne: qualcuno ne ha fatto persino un fumetto (!).
4. Slow reading?
Fin da bambino la mia fruizione dei fumetti era: guardare e riguardare tante volte i disegni senza, coscientemente, leggere niente. Alla fine avevo letto tutto (la mente viaggia in modo inconscio) e mi era rimasta l’atmosfera. Questa concezione mi è rimasta, alimentata anche, intorno agli anni ’60-’70, dalla disponibilità di una quantità di fumetti da guardare. Nel mio piccolo cerco anche io di seguire questa linea direttiva.
Buona visione e buon divertimento.
L’Autore: “Laureato in Matematica, ho insegnato Informatica presso l’ITC “F.Besta” di Ragusa. Da quando sono in pensione ho ripreso alcune passioni giovanili lasciate in stand-by durante l’attività lavorativa. Appassionato da sempre di disegno, fumetti, grafica, pittura e di tutto ciò che riguarda le arti figurative nelle sue varie espressioni. Disegnatore io stesso e appassionato lettore, con preferenza per i classici, ho messo assieme due passioni: il fumetto e i classici della letteratura. Ho realizzato (fino alla data odierna, Marzo 2019) adattamenti da racconti di Kafka e Pirandello da cui ne ho fatto due pubblicazioni. Continuo, almeno per ora, nella direzione di adattamenti da opere letterarie di ulteriori autori.”
Recensioni al libro:
“…i luoghi, persino le vignette rendono perfettamente quella sensazione di smarrimento razionale tipico della scrittura di Pirandello, attraverso un tratto squadrato e scarno adatto. Anche la prospettiva è simile a quella riscontrabile nei dipinti di alcuni pittori espressionisti (Kirchner ad esempio), la quale rende l’idea della solitudine dei personaggi, del loro senso claustrofobico, del loro sentirsi prigionieri di loro stessi e della loro condizione.” (Marta Paolantonio)
“…l’ho chiesto in lettura per recensirlo – incuriosita – e bum, l’ho letto tutto d’un fiato. Con i fumetti è così che si fa. Poi son tornata indietro e ho ammirato le tavole di nuovo. Una a una. Con calma, lentamente.” (Nunzia Bossa)
Ragusa, marzo 2019