Alcune riflessioni sulle prossime elezioni politiche del 13 aprile

Totò, "persuasore occulto"...

 

Votare o non votare?

di Pippo Palazzolo

 

 E’ utile ricordare che il voto è uno dei principali modi di esprimere la sovranità dei cittadini e che è un diritto riconquistato grazie al sacrificio di chi ha lottato fino alla morte per un’Italia democratica e libera. E’ quindi un dovere, per ciascuno di noi, esercitarlo nel migliore dei modi possibile, anche nelle situazioni in cui, come adesso, sembra che possa incidere poco sulla vita politica del Paese.

 Si avvicina la data delle elezioni e l’incertezza sembra la nota dominante della consultazione. Sono in tanti a chiedersi se davvero vale la pena partecipare a queste elezioni politiche, già in partenza sminuite dal mantenimento di una legge elettorale che la classe politica si è confezionata ed ha mantenuto fino ad ora, nonostante il referendum abrogativo che si dovrà tenere. Una legge elettorale  poco democratica e iniqua, che fa comodo ai segretari di partito, perché permette loro non solo di scegliere i candidati, ma anche di stabilire chi di loro sarà eletto e chi invece sarà solo un portatore d’acqua, insomma, di avere un Parlamento di “yes-men”.

 Oltre a questo, vi sono anche altri motivi che potrebbero allontanare molti cittadini dalle urne. Alcuni di questi riguardano i comportamenti di gran parte della nostra classe politica che, senza considerevoli eccezioni:

-   gode di un trattamento pieno di privilegi del tutto sproporzionati alla realtà economica del Paese e si ritrova sempre unanime nel votare nuovi aumenti di indennità;

-    pretende spesso non solo l’immunità, ma anche l’impunità, cercando di legare le mani alla magistratura;

-    sta sempre più manifestando un volto grigio, ha perso le ideologie e non propone valori forti, si accontenta di ottenere posizioni di potere, facendo scivolare lo Stato verso un nuovo “feudalesimo”, verso una privatizzazione della “res-publica”;

-  ha accettato, di fatto, l’anomalia tutta italiana di avere, ormai da 14 anni, un capo del Governo o dell’opposizione parlamentare che è contemporaneamente proprietario della maggiore concentrazione di mass-media privati in Italia, oltre che titolare di enormi interessi economici.

        Inoltre, in buona parte del Paese non è neanche possibile un esercizio libero del diritto di voto: la promessa della “sistemazione”, specie nel Sud, continua ad essere un’efficace arma di estorsione del voto, per non parlare del condizionamento dovuto alla presenza di una malavita organizzata senza confronti con gli altri Paesi europei.

      L’elenco potrebbe continuare, ma credo che già basti per spiegare la crescita del partito dell’antipolitica.

      Tuttavia, vorrei adesso proporre un altro elenco ed è quello dei motivi per cui è utile e necessario votare:

- il non voto dei cittadini liberi, favorisce l’affermazione proprio di quei candidati che cercano il voto per  tutt’altro motivo che il bene pubblico e sanno già che lo otterranno perché spesso è un voto “obbligato”: non votare, infatti, significa che per loro sarà sufficiente un minor numero di voti per essere eletti;

- i cambiamenti mondiali, sia politici che economici, sono sempre più preoccupanti e possono essere affrontati solo con la partecipazione responsabile dei cittadini alla vita politica del Paese, senza colpevoli disimpegni, anche perché i conflitti aperti e latenti sulla scacchiera mondiale sono tanti e complessi da richiedere un Governo dello Stato che rispetti i principi della Costituzione e che non sia subalterno a nessun Paese straniero o interessi economici privati. Non possiamo dimenticare che nel 2003, l’allora Governo in carica si è vergognosamente prestato ad allentare l’isolamento politico mondiale nel quale si era trovato Bush e la sua sciagurata iniziativa di una nuova guerra in Iraq: non vorrei avere lo stesso Governo in frangenti simili!

- non possiamo in alcun modo rinunciare a contrastare la permanenza sulla scena politica di un personaggio che ha governato l’Italia dal 2001 al 2006, ininterrottamente e godendo in Parlamento di una maggioranza così ampia da poter fare approvare tutte le leggi che ha voluto (specie di quelle “ad personam”…) e che adesso accusa il Governo Prodi, durato in carica solo 20 mesi e con una maggioranza risicata, di tutti i guai d’Italia;

- non è più in gioco una scelta fra destra e sinistra, fra un programma e un altro. Oggi, purtroppo, l’alternativa è: da un lato, un partito “personale”,  in cui sono confluiti i superstiti di un partito ex-neofascista e collegato, al Nord, ad un movimento razzista e secessionista come la Lega Nord e, al Sud, ad un movimento autonomista che gode dell’appoggio (anche se solo per le elezioni regionali siciliane!) dell’ineffabile on. Cuffaro; dall’altro lato, uno schieramento, formato dal “Partito Democratico” e dall’“l’Italia dei Valori”, che forse non è nuovissimo, ma nel quale ci sembra più facile individuare candidati che hanno scelto la politica per fare politica e non per fare solo affari.

 Ci sono anche altre alternative per il voto, come “la Sinistra - l’Arcobaleno” e i socialisti, ma se l’obiettivo è raggiungere la maggioranza relativa e conquistare così il 54% dei seggi alla Camera dei Deputati, ciò potrà avvenire solo se il raggruppamento “Partito Democratico – Italia dei Valori” avrà anche solo un voto in più del raggruppamento “Popolo delle Libertà - Lega Nord – Movimento per l’Autonomia”, proprio per i meccanismi della legge elettorale con la quale siamo costretti a votare.

 Un'ultima considerazione sulle elezioni amministrative regionali siciliane, per le quali credo che ci sia poco da dire: il curriculum vitae dei candidati sarà di prezioso orientamento per tutti gli elettori, basta informarsi. Da parte nostra, ribadiamo il valore della cultura della legalità e della dignità dell'uomo: chiunque offra "favori" in cambio di voti, è al di fuori delle più elementari regole della democrazia.

 Naturalmente non mi pronuncio né sui singoli partiti né sui candidati, poiché penso che ciascuno  sappia valutare le persone che si candidano e le loro storie personali. Scrivendo queste note ho solo voluto condividere un mio stato d’animo e alcune riflessioni, con l’invito a non cedere alla tentazione di voltarsi dall’altra parte ma, nonostante tutto, far prevalere ancora una volta un ragionamento “politico”, non dimenticando che la politica è anche l’”arte del possibile”!

 Pippo Palazzolo

 8 aprile 2008

"Democrazia non è star sopra un albero, democrazia è partecipazione" (Giorgio Gaber)

 

 

Home Page

    Rivista culturale e del benessere olistico - La riproduzione dei contenuti è consentita per usi non commerciali, dietro autorizzazione dell'Editore.

Direttore: Pippo Palazzolo

Registrazione Tribunale di Ragusa n.8/96 - Direttore Responsabile: Faustina Morgante - Editore A.s.tr.um. Ragusa

Ultimo aggiornamento: 21 giugno 2011