Presentazione del libro "Bagni Achei", venerdì, 16 aprile 2010, presso il Centro
Studi "Feliciano Rossitto", Ragusa
![](images/nativo/Copertina_libro_Bagni_Achei.jpg) |
“Bagni Achei”, di Gaetano Celestre
di Giuseppe Nativo
L’autore, Gaetano Celestre, è uno studente
universitario, “a tempo indeterminato” come ama definirsi, che si
diletta di musica e pittura. Coltiva anche l’amore per la scrittura,
passione che lo impegna nella sua assolata Scicli tra l’altero colle
di San Matteo e le spumeggianti acque di un mediterraneo dal sapore
saraceno. E’ proprio in questo scorcio di Sicilia che si dipana
l’intreccio narrativo proposto col suo primo romanzo “Bagni Achei” (MJM
editore, Milano 2009, pp. 136).
Titolo enigmatico per alcuni versi, che
resta inspiegabile fino alla fine del racconto, ma che lascia aperte
non poche riflessioni su attuali cocenti problematiche di rilevanza
globale. Il pretesto narrativo è dato dalle vicende occorse a
Gioacchino Ariodante, Iachino per gli amici, docente di storia e
filosofia ed accanito single trentenne con Dna sciclitano, la cui
vita è percorsa da un galoppante decadimento depressivo a seguito di
continue vessazioni subite da un suo allievo, Santino Polinesso,
figlio di un noto e potente politico locale cui tutti devono
qualcosa. “Elemento particolare”, questo studente, che picchia
continuamente “tutti i suoi compagni di classe e l’intero corpo
insegnanti”. |
Accusato di un reato mai commesso, il professore
inizia la sua fuga notturna su un gommone abbandonato da certi
“scafisti” attraversando il canale di Sicilia. Un viaggio onirico,
quello di Iachino, di omerica memoria, che dovrà “fare i conti col suo
senso di Sicilianità”. Un viaggio che l’autore arricchisce con
interazioni mitologiche e rocambolesche teorie del complotto, con
contorno di serio e faceto, dove tragico e comico si tessono
continuamente tra citazioni classiche e cultura moderna.
L’architettura narrativa è costituita da una
scrittura che riproduce il ritmo e l’incanto dell’oralità, gli
improvvisi cambi di registro e di tono.
All’autore il merito di aver usato un linguaggio
attuale, inframmezzato da modi di dire e da frasi nella parlata locale
evocante neologismi camilleriani.
Giuseppe Nativo
Ragusa, aprile 2010
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![](images/nativo/Gaetano Celestre.jpg)
Gaetano Celestre |
![](images/nativo/Chessari, G. Celestre, G. Nativo, G. Denaro.jpg)
Un momento della presentazione del libro
(da sinistra: G. Chessari, G. Celestre, G. Nativo e G. Denaro)
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