Tra i più
importanti lavori sul tema spicca la rigorosa indagine
sull’EFFETTO EUREKA di M. Kollerstrom e M. O’Neil i quali hanno evidenziato
che il potenziale creativo e le dinamiche dei momenti
di ispirazione di molti scienziati sono segnati da una frequenza di
quintili e settili superiore alla media teorica.
Anche noi ci siamo cimentati nello
studio del quintile, prima di tutto ricercandone le radici, l’essenza,
l’azione e i possibili effetti nelle leggi occulte dei suoi numeri e nelle
proprietà sottili della sua forma e, poi, includendolo tra gli aspetti maggiori
del sistema di astrologia quantificata al quale lavoriamo già da diversi anni e
che vorremmo compendiare in un trattato completo sull’interpretazione
dell’oroscopo, basato principalmente sulla quantificazione di tutte le
componenti di un tema, in primis gli aspetti.
Esporremo ora alcuni risultati delle nostre ricerche, non senza una
necessaria premessa.
La molla che ci spinse ad indagare sul quintile fu la considerazione che
se la misura degli angoli dei 5 aspetti maggiori comunemente utilizzati è una
frazione dello zodiaco ricavata dalla suddivisione dei suoi 360 gradi per i
divisori 1 (congiunzione), 2 (opposizione), 3 (trigono), 4 (quadrato), 6 (sistile),
non vi è alcuna ragione per escludere da questa serie progressiva di divisori
la quintupla partitura propria del quintile.
D’altra parte non potevamo ignorare che la dottrina astrologica di
Keplero è principalmente, se non esclusivamente, basata sugli aspetti ricavati
dai lati dei poligoni regolari iscritti nel cerchio e correlati con certi
accordi musicali e che in questo sistema, il quintile – pienamente accolto e
dignificato dall’illustre astronomo – è dedotto dal lato del pentagono
regolare che delimita la corda e l’angolo di 72 gradi
: elementi, questi, sui quali già avevamo condotto studi in altro ambito.
Alla luce di queste e di altre considerazioni, la scala dei 5 aspetti
maggiori d’uso comune cominciò ad apparirci incompleta e parzialmente
squilibrata.
Essa infatti comprende due aspetti armonici (il sestile e il trigono),
due aspetti disarmonici (la quadratura e l’opposizione) e un solo aspetto
ambivalente (la congiunzione) armonico o disarmonico secondo i casi il quale, a
differenza degli altri, non ha alcun corrispondente.
Ne deducemmo che un sistema
più bilanciato avrebbe dovuto comprendere un sesto aspetto anch’esso
ambivalente come la congiunzione, capace cioè di esprimere secondo le leggi del
cielo o un’armonica interazione o un dissidio tra le forze in gioco.
Il nostro sistema di quantificazione degli aspetti, a parte tutto, per
una necessaria quadratura dei conti che qui sarebbe lungo spiegare, esigeva una
serie di tre coppie di aspetti omologhi e per colmare il vuoto l’introduzione
del quintile ci parve la soluzione obbligata perché, mentre i suoi numeri e la
sua forma, siccome connaturati alla quintupla suddivisione matematica dello
zodiaco e al lato del pentagono iscritto
nel cerchio, completano naturalmente la scala dei numeri e delle forme degli
altri aspetti maggiori, le sue virtù e la caratteristica natura doppia e
ambivalente attribuita dalla Tradizione ai suoi elementi costitutivi (il 5, il
72 e la stella a cinque punte) gli conferivano a prima vista le caratteristiche
ideali per far coppia con la congiunzione.
Accogliemmo, dunque, il quintile tra gli aspetti maggiori e lo quotammo
attribuendogli valori numerici positivi o negativi per qualità e potenza
dedotti dalla progressione di indici impostati secondo certe coordinate :
pressappoco come nella scala periodica degli elementi di Mendeleev.
Ma andammo anche oltre : poiché la Kabalah, la mistica dei numeri
pitagorica e il simbolismo geometrico tradizionale erano tributari ai numeri e
alla forma radicati nel quintile di peculiari virtù e di straordinari effetti
sottili sul piano invisibile e sul piano visibile – e di ciò vi è ampia
traccia nei culti delle religioni primeve e nei grimoires della magia
cerimoniale – effettuammo una adeguata trasposizione sul piano astrologico di
quelle stessi leggi occulte ricavandone per analogia delle regole sull’azione
del quintile e perfino degli aforismi interpretativi. A questo punto, non
restava che verificare le nostre ipotesi al banco di prova.
Poiché ancora siamo all’inizio del nostro lavoro non abbiamo testato
un numero rilevante di casi; tuttavia avendo trattato temi particolarmente
significativi con risultati chiari, univoci e concordanti, siamo indotti a
perseverare nel nostro disegno.
Il metodo da noi utilizzato consiste principalmente nell’individuare
attraverso l’applicazione del quintile tratti del carattere e avvenimenti,
noti in precedenza, ma difficilmente individuabili o non individuabili
attraverso la tradizionale lettura di un tema : e per tale via le sorprese non
sono mancate.
In aggiunta, poiché la quotazione dei quintili ci ha consentito di
integrare il valore totale degli indici di qualità e potenza dedotti dai
calcoli degli elementi considerati, abbiamo raggiunto il più delle volte
risultati assai significativi perché le cifre così trattate assai spesso
convalidano i modelli numerici ideali ipotizzati in partenza :
principalmente le dominanti.
Non sappiamo se il nostro metodo abbia rigore scientifico ma possiamo
sinceramente affermare che dai primi risultati sembra che funzioni.
Dopo tale non inutile inciso non resta che entrare nel vivo dell’esoterismo
del quintile.
Il simbolismo di questo aspetto, giova ricordarlo, discende dal numero
ciclico 72, dai “misteri della pentade”, dalla stella a cinque punte
iscritta nel pentagono e dalle sue proporzioni e dalla genesi del dodecaedro dal
pentagono.
Di gran parte di queste materie ci siamo già occupati nel nostro libro
“L’Astrologia Perduta”
sicchè tralasceremo gli argomenti già trattati limitando per ragioni di spazio
la nostra disamina ad alcuni tra i più importanti campi inesplorati i quali
abbiano una maggiore e più significativa attinenza col nostro oggetto.
Nella Kabalah, per incominciare, il n° 72 è un numero sacro ed assolve
un ruolo fondamentale. In questa cifra infatti si radicano i 72 attributi divini
e la compagine dei 72 angeli che dominano l’universo e circondano il trono del
gran Jéhovah : gli “Shemamphorash”.
I nomi di questi geni, che connotano le loro virtù e la loro azione sui
diversi piani dell’universo, sono ricavati da 3 versetti dell’ “Esodo”,
il 19, il 20 e il 21, i quali nel testo originario risultano composti ciascuno
di 72 lettere.
I 72 nomi di tre sillabe degli Shemamphorash si ottengono dalle
combinazioni di tali lettere estratte dal testo sacro e combinate secondo certe
chiavi note ai Kabalisti : le virtù e l’azione degli Shemamphorash discendono
dalla sintesi del nome di ognuno con uno dei due nomi divini “IAH” o “EL”.
Orbene, ciò che attrasse la nostra attenzione su questi potenti
reggitori del mondo invisibile fu la correlazione della loro influenza con lo
zodiaco e la loro utilizzazione magica in chiave astrologica. Nella Kabalah
operativa, infatti, ognuno di tali geni governa un quinario di gradi
equidistanti dello zodiaco, vale a dire 5 quintili in successione a partire dal
primo grado assegnato.
per tale ragione, prosegue l’autore,
"ha
un suo specifico modo di comporsi, poiché fa sì che il numero risultante
termini una volta col cinque e una volta con la decina : e ciò si verifica
indefinitamente e, in tale guisa, questo numero
imita il principio ordinatore dell’universo (…)."
"L’incontro
della pentade con se stessa, poi, secondo
Plutarco, non fa nascere nulla di imperfetto né di estraneo, ma presenta dei
mutamenti determinati, dal momento che fa nascere o se stessa o la decina, cioè
la sua stessa specie o la PERFEZIONE."
"E’
chiaro d’altronde, conclude
Plutarco,
che ad Apollo viene assimilata la pentade la quale ora produce se
stessa da sola – come “fuoco” – e
poi produce da sé la decade come 'cosmo'."
Nella scuola pitagorica,
dunque, il cinque è la cifra che esprime
l'unità nella molteplicità, la combinazione e la sintesi dei diversi e il
flusso e il riflusso costante della realtà fenomenica in evoluzione. In questo
processo Apollo rappresenta la forza coesiva dell'insieme mentre Dioniso - che
in qualche modo è il suo volto in ombra - presiede alla continua genesi delle
forme manifeste che perennemente si creano, si dissolvono e si riformano in un
continuum senza fine.
Sulle leggi del quinario e “della sua scala” riferisce anche Agrippa
il quale, nell’opera già citata, puntualizza che il 5
"...
non ha scarsa efficacia"
e dopo avere esaltato le virtù di questo numero con varie
correlazioni analogiche (cinque sensi, cinque potenze dell’anima, cinque dita,
cinque pianeti erranti, cinque specie di cose miste, cinque specie di animali
ecc.), afferma che
"Dio
compone tutto con cinque cose : l’essenza, la somiglianza, la diversità, il
senso e il movimento"
e aggiunge che
"Il
quinario ha anche molta efficacia nelle cerimonie perché nei sacrifizi scaccia
gli spiriti maligni e nelle cose naturali guarisce e preserva dai veleni. Lo si
chiama il numero della felicità e della grazia ed è il sigillo dello Spirito
Santo, il legame che tutto unisce e il numero della croce (….)."
Infine Agrippa avverte che
"i
filosofi pagani l’hanno consacrato e dedicato a Mercurio, l’araldo degli
dei, l’interprete dei superi, (...), l’eloquente, il saggio, il ragionevole,
colui che fa guadagnare, l’intermediario tra le potenze celesti e infernali,
maschio coi maschi e femmina con le femmine, il fecondissimo per possessione di
ambo i sessi."
L’autore chiude l’elencazione delle qualità di
Mercurio, tra cui è compresa quella di “Notaio del Sole”, ricordando che
Lucano ha attribuito a questo nume il potere di rischiarare tutto ciò che è
oscuro e di mettere in luce tutto ciò che è nascosto.
Sui significati occulti del numero cinque vi sarebbe ancora moltissimo da
dire ma, al riguardo basterà rimandare alle opere specializzate sul simbolismo,
tra le quali l’ottimo dizionario di Jean Chevalier e Alain Gheerbrant.
Ai fini della nostra indagine invece sarà più utile spostarci su un
altro campo, precisamente quello dei calendari venusiani delle civiltà antiche
anche mesoamericane.
Questi calendari astronomicamente si basano sulle cicliche triple
congiunzioni tra Venere, il Sole e la Luna le quali periodicamente si formano in
cinque punti equidistanti dello Zodiaco, segnando in cielo nei loro progressivi
incontri i vertici di una grandiosa stella a cinque punte.
Su tale grandioso fenomeno celeste e sulle sue correlazioni con
l’architettura sacra – in essa compreso il complesso megalitico di
Stonehenge – meritano di essere citati i magnifici saggi di Sergio Ghivarello
pubblicati recentemente da “Linguaggio Astrale”
.
A noi basta qui unicamente osservare, di là dall’indagine sul
quintile, come l’esclusione dall’astrologia tolemaica di simili grandiose
epifanie uraniche e di tutto ciò che attenne al campo del Sacro immancabilmente
riflesso nella scienza degli antichi, abbia spesso limitato la nostra cultura e
formazione di astrologi.
Ma tornando al nostro tema, poiché Plutarco e Agrippa ci avevano fornito
un’indicazione preziosa sulla natura doppia e
“mercuriale” del cinque e poiché trovammo assolutamente logica tale qualificazione simbolica, data
l’analogia tra le leggi della pentade e gli attributi del dio alato e
dell’omonimo pianeta, attribuimmo al quintile una pregnante azione mercuriana,
e non senza ragione.
Nel nostro sistema di astrologia quantificata ognuno degli aspetti
esprime nella sua azione le valenze simboliche di un pianeta, cosicchè :
-
il sestile, in virtù del suo simbolismo esagonale,
secondo noi ha natura venusiana perché produce – come i due triangoli
incrociati – armonia e coesione;
-
il trigono, poiché connaturato al 3 e al
triangolo, produce ogni forma di sviluppo e per tale proprietà espansiva è
gioviano;
-
la quadratura, connessa al quadrato e al raddoppio
del primo numero pari, il due – numero del dissidio e della scissione della
monade - è l’aspetto della lacerazione e della crisi ed in ciò è
rapportabile a Marte;
-
l’opposizione, esprimendo anch’essa i conflitti
del due poiché determinata dai due punti estremi della circonferenza i quali ne
“limitano” l’infinita circolarità e la spezzano, ha forti valenze
inibitorie e perciò è propria di Saturno;
-
la congiunzione, infine, prelude al ritorno della
diade all’unità, ma poichè il successo o l’insuccesso di questa azione è
decretato dal grado di compatibilità dei pianeti e degli altri elementi
interessati, ha valenze venusiane di coesione e sintesi oppure valenze marziane
di incompatibilità e fratture, secondo i casi.
Aggiungendo alla serie in rassegna il quintile mercuriano
e la sua azione ambivalente, completammo dunque in modo logico e organico il
nostro sistema riflettendovi
l’azione di tutti e cinque i pianeti.
Le nostre premesse teoriche trovarono più tardi sufficienti conferme
nelle carte del cielo esaminate nelle quali anzi tutto risultò confermato e,
cosa anche migliore, potè essere spiegato l’effetto eureka, in termini di una
speciale attitudine nei soggetti permeati in alto grado dai quintili a coniugare
e sintetizzare ad un livello superiore le facoltà mentali maschili razionali e
logiche, con le capacità femminili ricettive, intuitive, analogiche e
metalogiche presenti in varia natura in ogni individuo, e a produrre nei
migliori casi ciò che nel linguaggio comune si definisce ispirazione,
illuminazione, immaginazione creativa, talento, intelligenza feconda, pionierismo,
lungimiranza o semplicemente versatilità.
Notammo a parte ciò che il quintile è molto attivo nei grandi
appuntamenti col destino perché, come il suo astro Mercurio, il “notaio del
Sole” che “mette in chiaro ciò che è oscuro”, così l’aspetto funge da
propulsore per l’affioramento in superficie di ciò che giace in latenza e in
ombra. Ed ancora, poiché il suo numero – il 5 – è il numero delle
trasformazioni, l’aspetto è responsabile degli avvenimenti che determinano le
grandi svolte esistenziali.
Il quintile, infine, data la sua correlazione con la stella a cinque
punte pone talora l’individuo in un conflitto tra il bene e il male secondo il
diverso significato che tale stella assume se dritta o rovesciata.
Ricavammo da tutto ciò diversi aforismi interpretativi riassumibili in
questa sintesi :
-
il quintile annunzia cambiamenti e svolte del
destino, tende a farci evolvere o a trasformarci; e comunque “mette in
chiaro” e rivela in modo spesso inatteso e “fatale” tratti del carattere
ignorati e traccia nuove strade;
-
tali trasformazioni, secondo la compatibilità e lo
stato dei pianeti o dei punti sensibili collegati dall’aspetto, potranno
risolversi in positivo o in negativo, secondo lo statuto del cielo ma, data la
natura ambigua ed ambivalente propria dell’aspetto, non saranno mai del tutto
positive o del tutto negative, ogni
elemento portando in sé il germe del suo opposto, come nel TAI –KI taoista;
-
il quintile avendo una forte influenza sul piano
mentale, segna il talento di un individuo, stimola i suoi momenti di
illuminazione, e non solo nel campo scientifico, ma anche nell’arte, nelle
professioni e in tutto ciò che riguarda le attitudini personali;
-
nei transiti favorevoli il quintile può essere
utilizzato per scelte tese a modificare con successo lo status quo e per
assumere iniziative utili; il contrario vale per i transiti sfavorevoli;
-
nelle rivoluzioni solari i quintili che si formino
col Sole al momento dell’anniversario annunziano le più importanti novità
nei campi indicati dallo stato celeste e terrestre dei pianeti aspettanti;
-
nella magia cerimoniale particolare attenzione
dev’essere prestata ai quintili del giorno e delle ore delle operazioni,
specie quando tali aspetti si formino con Mercurio o nei segni di Mercurio.
Questi enunciati, teniamo a precisarlo, conseguono ad un
processo logico-deduttivo basato sul simbolismo analizzato e dovranno, perciò,
essere confermati dall’esperienza.
Anche per questo suggerimenti e critiche ci saranno d’aiuto nel
perfezionamento della nostra teoria sul quintile che auspichiamo possa rivelarsi
utile.
Armando
Profita