cinema
- ombre 005
scene dal film "Bread and
Roses" ("Il pane e le rose")
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Bread
and Roses
di Ken
Loach
(U.K.,
1999, 110’)
di
alessandro de filippo
Camera
a spalla. Uomini e donne, trafelati, attraversano il confine: «welcome to
Tijuana: tequila, sexo y marijuana». Attraverso la porta di accesso al
Dollaro, uomini e donne, trafelati, corrono verso la speranza. E la loro
speranza è un lavoro nero, senza sindacato, senza norme di sicurezza,
senza sanità, senza regole. La loro speranza è il pane, ad ogni costo.
Spesso
di un film, ci resta solo una sequenza, come una scheggia profonda,
confitta nel cuore. Berta ha cinquantacinque anni e fa le pulizie in un
palazzo pieno di uffici; ma Berta ha partecipato ad una riunione del
sindacato. Viene convocata dal caporale della ditta di pulizie e le viene
offerta un’alternativa: può essere promossa caposquadra, se denuncerà
le compagne giovani che hanno indetto l’assemblea o esser licenziata, se
le proteggerà, nascondendo il loro nome. Berta deve mantenere la
famiglia, ma Berta ama le compagne.
Berta, in silenzio, testa bassa, davanti alla scrivania del caporale.
Camera fissa.
alessandro
de filippo
adefi@tiscali.it
giugno
2005
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l'autore:
Alessandro
De Filippo vive e lavora a Catania. Si occupa di critica cinematografica e
televisiva; tiene annualmente cicli di lezioni di «Tecnica
Cinematografica» e «Teoria Cinematografica» presso la Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università
degli Studi di Catania; ha realizzato numerosi corsi-laboratorio di
educazione all’immagine, rassegne cinematografiche e un workshop sulle
costanti linguistiche del cinema hard-core, programmato in diversi
festival italiani e all’interno del Triple X
di Ljubljana e dell’InterFilm Festival Berlin. Da
settembre 2001 è docente di Lettere.
È
autore
di cortometraggi, documentari e installazioni video: Occhio nudo
(1994) Raus (1996) Birds as punctuation (1998) Joy
(1999); Lebeul me (2001).
Direttore
della fotografia e operatore di ripresa realizza nel 1998 la docufiction
RAI Rimedi contro l’amore,
vincitore del Nastro d’Argento come miglior mediometraggio; nel 1999 il
documentario RAI su Minimalia – una visione del XX secolo, mostra d’arte contemporanea a
cura di Achille Bonito Oliva, girato nel museo P.S.1
di New York; nel 2000 è ancora direttore della fotografia del
documentario RAI Lava Flow, sull’arte contemporanea catanese; sempre nel 2000 è
direttore della fotografia della fiction Strike
a light,
presentata al Festival di Cannes; per la televisione svizzera, cura la
fotografia del documentario What is love? sulla Zürich Street
Parade.
Nel
1996 entra a far parte del gruppo Cane CapoVolto; insieme agli
altri due membri, Enrico Aresu e Alessandro Aiello, compie una ricerca
radicale sui media dello Spettacolo; come membro del gruppo, è
rappresentante italiano all’Experimental
European Cinema Project, simposio organizzato a Tokyo dal
cineasta sperimentale e scrittore Yann Beuvais, per l’Istituto Franco
Giapponese.
Collabora
con il sito http://www.postcontemporanea.it/
.
Per
contattarlo: e-mail adefi@tiscali.it.
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ombre 001:
Ombre, bianco contro nero
ombre 002:
Arlington Road, di Mark Pellington
ombre 003:
Blade Runner, di Ridley Scott
ombre 004: Pane
e fiori, di Mohsen Makhmalbef
ombre 006: Slam,
di Marc Levin
ombre 007: Do
the Right Thing, di Spike Lee
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