In che modo Internet sta
trasformando la nostra percezione del mondo? E’ possibile districarsi nel
labirinto di informazioni che ci avvolgono in modo quasi soffocante? Come
coinvolgere gli alunni nello studio attivo, critico e piacevole della
storia? Sono solo alcune delle domande alle quali la lettura di questo libro
può dare un valido aiuto, non solo e non tanto a trovare risposte, quanto ad
assumere un metodo, una prospettiva e una consapevolezza della situazione
attuale. L’Autore, docente e ricercatore, ha saputo unire nella sua opera la
passione civile e l’intelligente analisi di un mondo in una fase di complessa
transizione.
A due anni dalla prematura
scomparsa di Antonino Criscione, questo libro ne rappresenta una delle eredità
più impegnative e stimolanti. Nato a Modica nel 1950, Antonino - più conosciuto
come Nené - Criscione è presente attivamente alla feconda stagione dell’impegno
sociale dei giovani cattolici della FUCI (Federazione Universitari Cattolici
Italiani), già alla fine degli anni ’60. Completati gli studi universitari a
Catania (tesi di laurea con il prof. Manacorda), si trasferisce a Milano, dove i
suoi ideali e la sua tensione intellettuale si trasfondono nel campo
dell’insegnamento, sia come docente di Storia e Filosofia, sia come ricercatore
nel campo della didattica della storia. Un particolare rilievo ha la sua
attività nella Sezione didattica dell’Istituto milanese per la Storia della
Resistenza e del Movimento Operaio, istituto di Sesto S.Giovanni associato
all’Istituto Nazionale per la Storia dei Movimenti di Liberazione in Italia.
Partecipe autorevole del
dibattito che si sta sviluppando in Italia (e non solo) sulle profonde
trasformazioni che stanno avvenendo nell’ambito di tre discipline, la storia, la
didattica e la comunicazione, l’Autore ne analizza nei suoi lavori gli aspetti
critici centrali, spesso partendo da riflessioni su questioni specifiche (la
recensione di un libro o di un sito storico), con uno stile che possiede la
chiarezza espositiva e l’acutezza delle considerazioni che possono nascere solo
quando veramente chi scrive vuole comunicare.
In questo prezioso libro,
l’elemento centrale è il rapporto tra la storia e i nuovi media, sia
relativamente alle modalità con le quali la storia è presente in Internet (nel
world wide web), sia alle potenzialità, ai rischi e alle opportunità
dell’insegnamento della storia con Internet. Da tale nucleo centrale si
dipartono poi, in modo naturale, numerose altre considerazioni che interessano
trasversalmente tanti altri temi e discipline.
Il libro è suddiviso in
quattro parti, precedute da un’ampia introduzione di Serge Noiret, Maurizio
Gusso, Leonardo Rossi e Concetta Brigadeci, nella quale vengono delineate in
modo vivido il pensiero e la figura di Antonino Criscione. La prima parte (“Clio
nella rete: metodologia e processi comunicativi”) contiene scritti sulla
presenza della storia nel web, negli aspetti problematici e nelle potenzialità
positive; nella seconda parte (“La storia contemporanea nel web”), vi è
un’approfondita analisi dei principali siti storici presenti in Internet, con
una particolare attenzione ai siti dedicati a fascismo e antifascismo; la terza
parte presenta profonde e attuali riflessioni su “Ricerca e comunicazione
nell’insegnamento della Storia”, che si concludono con l’auspicio della nascita
di una comunità virtuale di docenti-ricercatori di storia; infine la quarta
parte, “Percorsi di storia”, raccoglie diverse acute e raffinate recensioni di
siti web e testi di argomento storico.
Nel concludere queste brevi
note, mi sembra importante sottolineare il fatto che Antonino Criscione non sia
stato solo un teorico delle nuove forme di didattica della storia, ma anche un
promotore e realizzatore di esperienze concrete e anticipatrici delle
possibilità che la rete offre a chi voglia sfruttarne le potenzialità. Fra le
tante attività, un posto speciale merita la realizzazione del sito
www.novecento.org, attuata con la Commissione didattica dell’Istituto Nazionale
per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, di cui era attivo
componente. Nel sito vengono messe in atto le “buone pratiche” della didattica e
della presenza della storia in rete: un modello di ciò che è possibile
realizzare, quando, come nel caso di Antonino Criscione, alla capacità di
utilizzare le nuove risorse tecnologiche si uniscono la profonda conoscenza
disciplinare, un’ampia cultura e un’infinita passione educativa.
Pippo Palazzolo
dicembre 2006