"Fuori gioco", di Salvatore Scalia

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“Fuori gioco”,  il nuovo libro del giornalista Salvatore Scalia

Vita bruciata di un calciatore di provincia all’ombra dell’Etna

di Giuseppe Nativo

     I sogni, le delusioni, la vita perduta di un calciatore di provincia che ha sempre vissuto nell’attesa, prima della fama, e poi, più modestamente, di un posto di lavoro concesso da uno spregiudicato protettore politico. Sono questi i punti cardine su cui si basa tutta l’architettura della vicenda narrata da Salvatore Scalia, giornalista etneo, nella sua recente fatica letteraria, “Fuori gioco” (Marsilio Ed., pp. 128; in libreria nel prossimo mese di aprile).

     Momenti di vita che, colti su due dimensioni esistenziali, si rincorrono e si intrecciano attraverso la memoria del protagonista. Una memoria a due velocità in cui angoscia, solitudine e sofferenza sono tre cose in una cosa sola mentre la pellicola del tempo avvolge il protagonista catapultandolo nei suoi ricordi: prima, da ragazzo alla vigilia della partenza per Milano per un provino con una squadra a carattere nazionale; e, poi, da adulto che passeggia sui sentieri dell’Etna, senza rumori né puzza di catrame urbano, dopo l’ultima partita.

     I primi sono ricordi di iniziazione sessuale, sentimentale, politica e morale, di quella moralità a rovescio però che premia i furbi, incarnata dal padre operaio raccomandato, che ha riversato sui figli le proprie frustrazioni, e da un compagno di squadra privo di scrupoli che diventerà ricco legandosi alla mafia e al potere.

     L’uomo adulto, invece, ha già provato le ferite urticanti della delusione, emozione impervia e inesplorata. Si rende conto di avere vissuto ad occhi chiusi, di avere amato servilmente una donna ricca e capricciosa, di essersi fidato scioccamente delle promesse del suo protettore, assistendo indifferente alla distruzione del suo vecchio mondo di sogni, di miti, di paure infantili e di fantasticherie. Un uomo che si ritrova senza speranze, indifeso in un mondo divenuto ostile e incomprensibile, solo e abbandonato da tutti.

     Su tale panorama narrativo, dipinto dalla sagace penna di Scalia, fanno da sfondo le macchiette tragiche e grottesche di Mascalucia, paesino etneo a cui la speculazione edilizia strappa l’antico fascino, Catania con la sua doppia vivacità colorita e violenta, in cui le trame malavitose e clientelari della politica strumentalizzano anche il calcio. Su tutto e tutti spicca l’Etna, presenza inquietante, spaventosa ed affascinante, sotto la cui ombra ogni etneo vive in perfetta simbiosi, temendola e amandola, sentendosi scorrere nelle vene il furore della lava, inebriandosi al profumo della ginestra, lasciandosi ingannare dal candido manto di neve, percependone e subendone i turbamenti sotterranei, e costituendo sempre indispensabile punto di riferimento geografico e dell’anima. Tanto che il fuoco e la follia dell’uomo e del vulcano finiscono con l’identificarsi.

     “Fuori gioco” da semplice espressione calcistica diventa metafora di una vita vissuta ai margini e in definitiva di un fallimento esistenziale.

     Ancora una volta in Scalia emerge quell’abilità descrittiva la cui unità di misura, che scandisce la narrazione, si assimila all’essenza delle dimensioni evocate.

Giuseppe Nativo

Marzo 2009

 

Lo scrittore e giornalista Salvatore Scalia

Bibliografia essenziale di Salvatore Scalia

     Scalia, etneo di Mascalucia, dirige le pagine culturali del quotidiano “La Sicilia” di Catania. E' corsivista e fondista e, nella pagina dei commenti, tiene una rubrica quotidiana di varia umanità, "Appunti".

     Oltre a svolgere la professione di giornalista è anche scrittore; già autore di lavori teatrali (“Teatro. Trilogia del malessere”, pubblicato nel 2002; ma anche ai primi “L’estorsione”, “Confessione di un pentito”), andati in scena alla rassegna internazionale Taormina arte e allo Stabile di Catania. E’ anche autore di saggi storici (“Il processo a Bixio”, pubblicato nel 1991). Corre l’obbligo segnalare il libro dal titolo “Il vulcano e la sua anima” (pubblicato nel 1990 e presentato a Ragusa, in Prefettura, dal prof. Gino Carbonaro). Recentemente Ragusa è stata al centro dell’attenzione in occasione del primo “Salone del libro di viaggio”, tenutosi a Catania (presso “Le Ciminiere”), con il libro “Viaggio a Ragusa” (uno dei curatori è stato Salvatore Scalia).

     Degna di nota è anche un’antologia dei suoi articoli pubblicati, tra il 2002 ed il 2004, sul quotidiano “La Sicilia” dal titolo “Appunti” (il volume, dal titolo omonimo, è stato pubblicato nel 2004), con cui attraverso un linguaggio anticonvenzionale, graffiante, pungente e ironico ha saputo mettere a nudo i paradossi del nostro tempo per coglierne a pieno portata ed implicazioni, dando risalto alle incongruenze.

     Nel 2006 il suo esordio nel campo della narrativa è segnato dalla pubblicazione del libro “La punizione. Catania 1976: quattro ragazzi spariti nel nulla” (per i tipi della Marsilio, giunto alla 2^ edizione) in cui racconta una storia di dolore e di precoce iniziazione alla vita. Come scrive Mario Grasso su Lunarionuovo, questa è “un’opera che si impone subito per la eccellenza della modulazione espressiva, il taglio agile e la magistrale resa della singolare tragica trama (…). “La punizione”, ci fa collocare la narrativa di Salvatore Scalia come continuazione della linea derobertiana delle profonde indagini nella mentalità, nell’indole di una gens, che qui, all’opposto di quella de “I Viceré”, non è del nobile parassita ma nel plebeo criminale anch’esso parassita”.

     Il testo raggiunge così vasti consensi della critica da essere proposto come evento teatrale. La trasposizione scenica della vicenda narrata trova epilogo sul palcoscenico del “Teatro Sociale” di Brescia la sera del 18 maggio 2007.

     A tale pregevole pubblicazione, a giugno del 2006, è conferito il Premio Letterario “Città di Aci Sant’Antonio”, mentre il mese successivo è attribuito il premio “Opera Prima”, nell’ambito dell’XI edizione del “Premio Vittorini” organizzato dalla Provincia Regionale di Siracusa. A settembre dello scorso anno (2008) Scalia consegue un ulteriore riconoscimento nell’ambito della 30° edizione Premio Letterario “Città di Leonforte”. Nel 2009 viene assegnato a Salvatore Scalia il prestigioso premio internazionale "Sebastiano Addamo", per il suo libro "Fuori gioco".

 (g.n.)

 

 

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Ultimo aggiornamento: 21 giugno 2011